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Rosso granato chiaro, rubino sull’unghia. Al naso esprime la quintessenza del Brunello di Montalcino più tradizionale ed aristocratico grazie a note di piccoli frutti rossi passiti, di viola, di tabacco, di muschio e di goudron. Una traccia balsamica apre ad un assaggio unico per armonia ed equilibrio. Intenso, lunghissimo, è caratterizzato da una trama tannica di incredibile precisione che fa da contrasto ad un palato caldo, fine, ancora fresco e reattivo. Elegante come nessun altro, chiude con un finale unico per pulizia e persistenza.
A tutto pasto, ben si abbina a grandi piatti di carne, in particolare alla brace. Ideale con ogni tipo di cacciagione, meglio se in umido. Interessante l’abbinamento con formaggi, in particolare pecorini, di media stagionatura.
Fino alla seconda metà del 1800 il vino più conosciuto ed apprezzato nella zona di Montalcino era un vino bianco dolce, il Moscadello; fu in quel periodo che Clemente Santi iniziò a studiare le potenzialità di un clone del vitigno Sangiovese, il Sangiovese Grosso, localmente chiamato Brunello a causa del colore particolarmente scuro degli acini. In seguito, intorno al 1860, il nipote di Clemente, Ferruccio Biondi-Santi (figlio di Jacopo Biondi e di Caterina Santi) iniziò a produrre un vino rosso che dimostrò subito di possedere eccellenti qualità.
Erano gli anni in cui la fillossera cominciava ad imporsi come vero e proprio spauracchio per la viticoltura italiana: in controtendenza rispetto all'abitudine dell'epoca di disporre rapidamente sul mercato i vini rossi per ottenere un rapido riscontro finanziario dei nuovi vigneti, Ferruccio Biondi Santi volle diversificarsi con un vino da ammirare nella sua longevità vinificando in purezza il Sangiovese. Nasceva così il Brunello di Montalcino, la cui paternità venne riconosciuta ai Biondi Santi fin dal 1932 da parte di una Commissione Interministeriale incaricata di uno studio del territorio del Chianti.
Da allora il prestigio del marchio Biondi Santi ha acquisito crescente valore, anche grazie a pratiche di assoluta rilevanza come le attente selezioni massali del Sangiovese e la ricolmatura delle vecchie riserve. L'assoluta vocazione dei vigneti della Tenuta Il Greppo, unita a pratiche agronomiche rigorose e a operazioni in cantina mirate alla pura esaltazione espressiva del Sangiovese fanno da sfondo a una produzione di Brunello che sempre più va identificandosi con l'essenza stessa del lavoro dei Biondi Santi: ovunque nel mondo, una bottiglia di Brunello di Montalcino Biondi Santi è un omaggio alla storia familiare di chi ha creduto in questo vino, consegnandolo all'Olimpo della vitivinicoltura italiana.
Scheda tecnica