È un seduttore d'altri tempi. Dolce, ammiccante, gli dai confidenza facilmente. E subito te ne innamori. Con quella sua allure lieve ha in realtà una forza nascosta che ti cattura, quel certo «non so che» alla francese che lo rende unico e indimenticabile. L'hai provato, ti sei abbandonata al suo charme, lo rivuoi, ma purtroppo non lo incontri facilmente: non perché vuol fare il prezioso, ma perché prezioso lo è davvero. Il St-Germain, questa Delice de sureau, delizia di sambuco, com' è riportato sull'etichetta della bottiglia in stile Art Déco, infatti non si trova spesso perché la produzione è limitata.
L'incontro con St-Germain, il liquore francese dolcemente fruttato e profumatissimo, a base di fiori freschi di sambuco, comunque non si scorda.
Ma il Cocktail St-Germain, il più gettonato tra i possibili drink a base di liquore di sambuco, non è per sole donne: anche molti amici maschi, dopo averlo provato, pur non essendogli del tutto fedeli (uomini, appunto) lo apprezzano molto. «È trasversale, piace allo stesso modo a donne e uomini», conferma Paolo Sassi, titolare e bartender di Leccomilano, piccolo ma animatissimo locale milanese, dove questo cocktail è richiestissimo. La ricetta? È semplice: 5 cl di St Germain, 7 cl di prosecco, 2 cl di soda, una fetta di lime, foglie di menta e ghiaccio. Ovviamente, in Francia, si prepara con lo champagne.
E come accade spesso con ciò che è dotato di grande fascino, anche la storia di questo liquore è particolare: il suo ingrediente principale sono appunto i fiori di sambuco - pianta che sboccia tra marzo e aprile - che vengono raccolti manualmente ai piedi delle Alpi Francesi, quando i petali raggiungono il massimo livello di fragranza. I fiori vengono portati alla distilleria per la macerazione e la distillazione. Il metodo? è un segreto di famiglia.
Alcolico ma non troppo (20 gradi), dall'aroma fruttato con note floreali e sentori di pompelmo e pera, è diventato un ingrediente di culto tra i barman professionisti per creare cocktail freschi e ricchi di sfumature, con nomi evocativi della dorata epoca dello Stile 1925, quando a Parigi c'era l'Expo.